Leonard Cohen – Suzanne

Esistono brani scritti perché si è scrittori, poeti o cantautori, o tutte e tre le cose insieme, e perché trasmutare in parole e musica la propria esperienza nel mondo fa parte della propria missione di vita e del proprio mestiere.

Poi, esistono brani preconfezionati da Dio, che ci arrivano già pronti, intoccabili, perfetti, radianti. E passano attraverso la penna di un uomo o di una donna come una saetta – facendo sentire chiaramente la loro natura diversa, la loro origine suprema.

Chi li riceve non può che inchinarsi di fronte a messaggi che sono arrivati con tanta naturalezza, attraverso il proprio corpo, con l’unico merito (non da poco!) di essersi resi disponibili a captarli.

Ecco, per me Suzanne è questo. Una di quelle opere che fanno parte di un altro piano e che decisamente sgorgano dritte dalla Sorgente, senza passare dal vaglio della mente, delle leggi umane, dei permessi, dei limiti che poniamo all’amore.

Un brano arrivatoci tramite il genio di Leonard Cohen, ma forse troppo alto perché un essere umano possa possederlo. Infatti, avvenne che i diritti gli furono rubati da un amico e che, infine, questa opera in qualche modo si sottraesse a qualunque guinzaglio ufficiale…

Cohen: “Per fortuna i diritti d’autore mi sono stati rubati e penso che questo sia assolutamente nell’ordine delle cose perché sarebbe ingiusto aver scritto una simile canzone guadagnandoci pure sopra.

Sono contento per quell’amico che mi mise davanti un foglio dicendomi di firmarlo. ‘Cos’è?’ gli chiesi. ‘Nulla, solo un contratto standard di proprietà intellettuale’. Così lo firmai e lui sparì.”

Cantautore, poeta, compositore canadese, Leonard Cohen non ha bisogno di presentazioni.

Questa poesia nacque ispirata dall’amore segreto che Leonard provava per Suzanne Verdal, allora moglie dello scultore Armand Vaillancourt. Tradotta e cantata in italiano da Fabrizio de Andrè (album “Canzoni”).

Cohen si fece luce in una fredda notte del 2016 in cui mi trovavo in un hotel di Riga, con la neve – capitale della Lettonia, sulle anse del fiume Daugava. Avevo appena ascoltato un suo brano quando seppi, e lo sentii aleggiare nella luce calda della mia stanza, tra l’abat-jour e la neve.

Il mondo ha bisogno di Armonia e di Bellezza e noi oggi gliela daremo con questa poesia sublime. Suzanne.

Se volete aiutare il processo, ascoltate il pezzo di Cohen linkato qui sotto, dovunque siate. Facciamolo risuonare ovunque e vedrete che tra un luogo e l’altro questa melodia formerà un girotondo senza soluzione di continuità.

Ma ora diamo spazio a queste parole divine – non le avessi mai lette, ecco a te la traduzione e… fanne dono a qualcun altro, affinché pezzi di luce come questo possano continuare a circolare e a pulsare.

 

Traduzione Suzanne

(una poesia sublime)

 

Suzanne ti porta nel suo posto giù al fiume

e ora ascolti le barche passare

e puoi passare la notte vicino a lei

Sai che è mezza matta

ma è per questo che vuoi essere lì

E ti nutre con tè e ed arance

che hanno viaggiato a lungo dalla Cina

E proprio mentre stai per dirle

che non hai amore da offrirle

lei ti porta sulla sua lunghezza d’onda

e lascia che il fiume ti risponda

che sei sempre stato il suo amante.

 

E tu vuoi viaggiare insieme a lei

vuoi viaggiare con lei ciecamente

e sai che si fiderà di te

perché hai toccato il suo corpo perfetto con la tua mente.

 

E Gesù era un marinaio

quando camminò sull’acqua

e passò molto tempo a guardare solitario

dalla sua torre di legno

e poi quando fu sicuro

che soltanto agli annegati fosse dato di vederlo

disse: “Tutti gli uomini saranno marinai

finché il mare li libererà”.

 

E lui stesso fu spezzato

molto prima che il cielo si aprisse

abbandonato, quasi umano,

affondò sotto la tua saggezza come una pietra.

 

E tu vuoi viaggiare insieme a lui

vuoi viaggiare con lui ciecamente

e sai che ti fiderai di lui

perché ha toccato il tuo corpo perfetto con la sua mente.

 

E Suzanne prende la tua mano,

ti accompagna lungo il fiume,

porta addosso stracci e piume

presi dall’Esercito della Salvezza

il sole scende espandendosi come miele

sulla Nostra Signora del Porto,

 

e lei ti indica dove guardare

tra la spazzatura e i fiori.

 

Ci sono eroi tra le alghe marine

ci sono bambini nel mattino

che si sporgono verso l’amore

e così si sporgeranno per sempre

mentre Suzanne regge lo specchio.

 

E tu vuoi viaggiare insieme a lei

vuoi viaggiare con lei ciecamenti

e tu sai che ti fiderai di lei

perché hai toccato il tuo corpo perfetto con la mente.

 

Sonia Serravalli – scrittrice trasformista

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